In questo periodo surreale un piccolo essere che neppure si sa se si possa classificare tra i viventi o tra i non viventi ha messo in ginocchio tutta l’umanità. E’ un coronavirus a cui l’uomo ha dato il nome Sars-Cov-2. I misteri si infittiscono. Lo stress insieme ad altri elementi psicologici fa viaggiare la fantasia e restiamo incollati ai siti di social network e a trasmissioni televisive .

Quante teorie

Nascono facilmente varie teorie riguardanti il virus come i funghi dopo una pioggia primaverile o autunnale. Ed ecco che viene alla mente che tale virus possa essere stato creato dall’uomo, non accettando il fatto che la natura possa essere così crudele. Se fosse un virus creato in laboratorio con uno scopo specifico? Per intaccare l’economia mondiale o per altri scopi nascosti? L’immaginazione corre veloce e come qualcuno scrive “la verità non la conosciamo”. Certo la verità assoluta è difficile da scoprire e sicuramente sono presenti le più disparate speculazioni, facendo esse parte della natura dell’essere umano da sempre. Che i virus vengano modificati geneticamente anche in laboratorio non è una novità.

Una storia naturale

Ora vi raccontiamo una storia naturale. Cosa succede da millenni in natura? I coronavirus vengono chiamati così perché hanno una forma a corona sul corpo sferico. All’interno i virus contengono solo una parte del materiale genetico DNA o RNA ed hanno bisogno delle cellule di altri esseri viventi per replicarsi, i coronavirus contengono RNA. Vivono principalmente all’interno di alcune specie di pipistrelli senza procurare loro alcun danno.

Coronavirus - Volpe volante

Un esemplare di volpe volante

I pipistrelli hanno un metabolismo ancora molto misterioso per i biologi e forse per questo non ricevono alcun danno da questo virus. In natura però succede che per un caso fortuito questi virus possano essere trasmessi da loro ad un’altra specie animale. Questo fenomeno di “salto di specie”, in inglese “spillover”, consente di passare da una specie ad un’altra arrivando anche all’uomo. Qui i coronavirus usano le cellule dell’ospite per replicarsi, scatenando all’interno del suo corpo una reazione che può risultare in una malattia denominata “zoonotica”.

Le azioni dell’uomo

Il Sars-Cov-2 a detta dei maggiori studi scientifici è una zoonosi partita dai pipistrelli e passata ad un’altra specie forse un pangolino per arrivare poi all’uomo. Trovare la specie intermedia non è cosa facile ci vuole molto tempo e le ricerche serie non procurano risultati nell’immediato. Sembra che le azioni anti ecologiche dell’uomo come le deforestazioni selvagge o le sempre più estese aree per gli allevamenti intensivi distruggano gli habitat dei pipistrelli costringendoli ad avvicinarsi alle aree urbane e agli animali di cui si nutre la popolazione . Il consumo di carne di specie protette come il pangolino (ma non solo di queste) può diffondere le zoonosi.

Madre Natura dimostra di essere molto crudele, molto più di un ipotetico virus creato dall’uomo. Inoltre non sarà uccidendo i pipistrelli che risolveremo il problema, anzi questi animali sono indispensabili per gli ecosistemi, invece forse (e noi ne siamo convinti) con un maggiore rispetto per la natura certe piaghe possono essere evitate.